C: Oro.
N: Dal bicchiere si espande flebile un filo di fumo proveniente dalla cenere di cereali che si avverte leggera e maltosa. Sopraggiunge quindi profumo di bucato fresco e una nota citrica delineabile in scorza di limone che presto tramonta in favore del sorgere di sentori più dolci come la crema pasticcera e un delicato odore di mela verde.
P: Il sapore di crema al limone ritorna in punta di lingua ma, diversamente dall’olfatto, al gusto risulta più pungente con una componente citrica che si fa via via preponderante diventando quasi frizzantina. S’appressa la nota di leggerissimo fumo presente al naso con caratteristiche leggermente più marcate. Il corpo è timidino e con poca personalità. Dopo qualche settimana dall’apertura il corpo tende a dissolversi al palato e si rivela appena percettibile, la dolcezza diventa preponderante, la crema primeggia sul limone, mentre il fumo di Caol Ila diventa un dolce ricordo.
F: Asciutto di legno secco, non rimane molto a lungo nel retrofaringe e porta un ricordo vaghissimo di fumo. Dopo qualche settimana non rimane granchè al finale che si rivela un pochino inconsistente.
Fratello minore del ben più celebre 12 anni Caol Ila, questo Moch non stupisce, anzi: è una variazione sul tema senza il carattere del primo attore. La coerenza tra i sentori evidenziati nei vari aspetti degustativi lo rendono comunque una gradita bevuta Non è un whisky che si fa ricordare per qualche spiccata caratteristica, è piacevole da bere, fa il suo compitino in compostezza e pacatezza ma niente di più. Copia sbiadita.
VOTO: 81/100