Eccoci a recensire il nostro primo Karuizawa, celebre distilleria giapponese dismessa nel 2011. Trattasi di uno Spirit of Asama (evidente riferimento al vulcano tuttora attivo che sovrasta la distilleria), vale a dire un vatted malt imbottigliato a 55% ottenuto da 77 botti riempite durante gli ultimi due anni di produzione della distilleria.
C: Caramello
N: Il significativo sentore citrico e fenolico permette comunque di distinguere delle lievi note floreali, in particolare petali di rosa; emergono poi ciliegie sotto spirito, cardamomo e prugne secche, con una punta di fuliggine ad accompagnare il tutto; caramelle rossana.
P: L’impressione iniziale è di una dolcezza assimilabile alle prugne secche che già avevamo riscontrato al naso, insieme con dello sherry, pan di spagna ed anice; presto però comincia a dilagare una nota amara, vegetale, salata, con la tipica piccantezza del pepe bianco, che risulta significativamente attenuata se si aggiunge dell’acqua. Si palesa infine un retrogusto metallico, come di ferro.
F: Non facile da staccare dal palato… L’amaro cala d’intensità col passare del tempo e permette di riscoprire l’anice, insieme con della scorza d’agrume, rosa canina e liquirizia, il tutto immerso in quella nota vegetale (alla quale si affianca il tabacco) che caratterizza il distillato.
Elevate le aspettative che riponevamo su questo Karuizawa, attese solo in parte; difficile tra l’altro dare un giudizio unanime, date le contrastanti opinioni emerse. In generale, l’aspetto olfattivo è quello che ha riscosso maggior successo; al palato si nota una dualità dolce/salato che diventa sempre più piacevole col passare del tempo, per nulla influenzata dai 55%.
VOTO: 85/100