C: Giallo paglierino.
N: Alcol pungente e un crescendo di fumo che lascia spazio a pochi altri elementi peraltro mai garbati come il gorgonzola e salmone affumicato, la prima analisi si chiude con sentori di pino. Con acqua e pazienza non diventa gentile ma percepiamo odore di vinaccia e una nota smaltata.
P: Ancora gorgonzola, salmone e acciughe poi entra in scena per non uscirne più il sale che in queste proporzioni rischia seriamente di disturbare l’esperienza di degustazione. Con una cospicua aggiunta di acqua diminuisce lievemente il lato salino infine crema di nocciola.
F: Il finale mediamente persistente è monotematico: sale, sale e sale con una leggera speziatura di pepe bianco. Il palato rimane “traumatizzato” dal dram.
Prima di perderci in futili chiacchiere come al solito, vi diciamo che questa è una “re-review” (seconda identica bottiglia aperta) e come spesso capita nella vita abbiamo parzialmente cambiato la nostra opinione, nel febbraio 2014, aperta la prima bottiglia ne siamo rimasti entusiasti. Ora riteniamo che le stesse caratteristiche che in precedenza ci facevano ritenere questo scotch di grande personalità eliminano totalmente qualsiasi equilibrio. O lo ami o lo odi.
VOTO: 86/100