N: Torba terrosa, miele, pane di natale, strudel di mele sono il preludio ad una marcata nota smaltata molto suadente, forse il portato dell’alta gradazione.
Con aggiunta d’acqua la torba diventa più esuberante, si palesano la vaniglia e una dolcezza agrumata.
P: Decisamente speziato, salmastro e ancora torba terrosa, pepe verde; i sentori dolci presenti nell’analisi olfattiva sembrano essersi smarriti nelle trame marine, poi con estrema delicatezza ritorna quella dolcezza agrumata avvertita in precedenza, confettura di mandarino e infine clementine.
F: Il finale è assolutamente coerente con quanto osservato in precedenza, la spezie, principalmente il pepe e lo strudel di mele si alternano con armonia, la vaniglia molto timida e radici di liquirizia sono gli ultimi elementi percepiti.
Inutile fare interminabili discorsi su come questo scotch sia stato invecchiato ( botti di rovere 2 refill, americane ed europee) noioso scrivere e soprattutto leggere la storia della distilleria ( se vi siete “imbattuti” in queste pagine sicuramente la conoscete, altrimenti ci sono siti sicuramente più competenti di noi che sazieranno la vostra curiosità, talisker disllery profile ).
Quello che vorremmo tentare di esprimere sono le meravigliose sensazioni trasmesse nella degustazione di questo Talisker: impetuoso e leggiadro, un naso particolare che sembra avvertire minaccioso il “malcapitato” assaggiatore, superata l’impasse iniziale ed entrati in confidenza eravamo già a metà bottiglia.
Sottolineando che non stiamo parlando di un whisky da supermercato, consigliamo senza remora alcuna l’acquisto.