PORT ELLEN 28 ANNI 1979/2007 “7TH ANNUAL RELEASE (54,7%,OB, 20 CL)

 

 

 

 

 

 

 

 

C: Oro

N: Torba legnosa che in modo intermittente delizia il percorso olfattivo, poi elementi più delicati: lavanda e una più aspra scorza di lime. In un secondo momento cresce con estrema decisione una nota smaltata che in compagnia del fenolico ci ricorda la gradazione alcolemica elevata; dopo aver lasciato respirare ampiamente la meraviglia dinnanzi a noi scorgiamo altri dati prima nascosti, pasta di mandorle e cenere (mai come ora troviamo adeguata l’espressione caminetto spento).
Aggiungendo giusto qualche goccia d’acqua (si ci è voluto un bel coraggio ad “allungare” un prodotto simile…) abbiamo percepito un richiamo di alghe secche e una dolcezza finale che abbiamo declinato come zucchero a velo.

P: Partiamo da una delle ultime sensazioni percepite al naso, alghe secche in generale salmastro, poi è venuto il momento del legno presente in proporzioni elevate, se dovessimo scegliere opteremmo per legno bruciato.
Anche al palato bevendo con salda pazienza, placando l’entusiasmo che ci avrebbe spinto a finire la bottiglia in circa venti minuti, proviamo a dirimere l’austera complessità, difatti arrivano aspetti agrodolci che si lasciano spazio a vicenda: cioccolato fondente e chicchi di caffè tostato poi pere mature Williams e radice di liquirizia.
Questa straordinaria esperienza termina con la pasta frolla.

F: Premettiamo subito che il finale è lunghissimo (degli scotch da noi bevuti solo un Ardbeg di cui leggerete prossimamente ha un finale maggiormente persistente…) le note predominanti qui sono quelle dolci: nocciola, torrone bianco e burro salato (biscotti walkers per intenderci) a tratti emergono richiami alle more e all’amarena.

 

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Difficile commentare un prodotto simile, all’inizio si può rimanere piuttosto scettici, anche noi ci siamo più volte chiesti se la fama costruita intorno a questa distilleria non derivasse dalla cessazione dell’attività (distilleria chiusa nel 1983, noi non eravamo ancora nati…) anche i prezzi sono importanti. le bottiglie rimaste nel mercato si pagano molto care e circolano voci sempre più frequenti che il 2015 possa essere uno degli ultimissimi anni, se non l’ultimo, in cui DIAGEO produrrà l’annuale Special Release, chissà??!!
Non divaghiamo il succo di malto appena assaggiato ha una complessità che può intimorire, una volta entrati in sintonia si lascia apprezzare in tutta la suà autoritaria bontà, ( i nostri Glencairn sono rimasti “impregnati” da questo Port Ellen, anche dopo un paio di lavaggi se ne percepiscono le tracce!)
Rimasti letteralmente estasiati da questa bottiglia abbiamo cominciato a fantasticare il paragone con un’automobile (altra grande passion di noi giovani “beoni”) subito abbiamo convenuto con lei.., la meravigliosa Aston Martin DB5 del 1964 meglio conosciuta ai più come l’auto di James Bond interpretato da Sean Connery, di seguito allegata una foto.

VOTO: 95,5/100

 


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