
C: caramello
N: Nel complesso semplice, molto zuccherino tanto che la nota predominante è di chewingum. Riscontriamo anche altre note a carattere dolce quali frutta candita e frutta esotica quale può essere l’ananas poi un leggero sentore di aceto di vino. Sono presenti anche elementi secondari come una nota fenolica che ricorda lo smalto per unghie, l’acetone. Man mano che si ossigena il dram assomiglia al profumo di amaretto; infine è presente una tenue speziatura con note di noce moscata e zenzero.
P: Corpo piuttosto delicato, sembra di bere del thè. anche qui predominano note dolci di gomma da masticare, frutta matura, passito con marginali note più corpose di caffè e cacao.
F: Molto breve quasi inesistente. Lascia giusto il tempo di percepire qualche sentore dolciastro di cacao
Eccoci giunti al primo whiskey d’oltre oceano: un Tennessee Whiskey per la precisione, quindi 51% almeno di mais filtrato attraverso carbone d’acero e invecchiato almeno due anni in botti di quercia(quercus alba) nuove. Iniziamo l’esplorazione del nuovo continente con un classico, sicuramente una delle distillerie più note, il Jack Daniels Single Barrel. Difficile da valutare un prodotto americano quando si è abituati e innamorati dei malti scozzesi, questo dram però si difende egregiamente facendo ricredere anche i più scettici abituati al prodotto commerciale di punta della casa, l’old No. 7.
È un whisky molto piacevole, certo non complesso ma con un ottimo coefficiente di bevibilità. Semplice ma comunque con un bel carattere che ci ha pienamente soddisfatti. E per concludere con un paragone automobilistico ricorrente nel nostro blog pensiamo a lei: una Dodge Charger “General Lee” una classica muscle car semplice ma solida e divertente che scorrazza per le strade della contea di Hazzard