C: Caramello
N: Subito un bel fumo avvolgente e una torba vegetale di minore intensità, d’altronde ricordiamo che questo scotch viene da Islay; il naso non è affatto monotematico si aprono sentori di frutta esotica: mango e litchi (meglio conosciuto come ciliegia della Cina); mandorle e zenzero completano il quadro.
Con l’aggiunta di acqua si percepiscono note di prugna Sunsweet e tabacco da pipa.
P: Anche il palato inizia con una torba molto leggera, poi emergono lati sempre meno delicati: una notevole speziatura individuata nel pepe bianco e una prepotente quanto azzeccata nota medicinale; dopo averlo fatto respirare adeguatamente sentiamo legno verde e chicchi di caffè tostato.
Con l’aggiunta di acqua diventa incredibilmente salmastro e piccante.
Il corpo è molto delicato oseremmo dire setoso.
F: Il finale è particolarmente breve, piccante e speziato poi ancora olive in salamoia; in generale lascia la bocca molto pulita e fresca.
Non sappiamo il motivo ma nell’approcciarci a questo scotch eravamo molto scettici, vuoi perché la distilleria di provenienza non viene specificata (il dibattito tra noi è stato molto divertente, la maggioranza alla fine ha optato per Lagavulin, chissà?!) vuoi per alcuni trascorsi con questo imbottigliatore indipendente.
I nostri “pregiudizi” sono stati puntualmente smentiti, questo scotch è risultato interessante con una personalità che non fatica ad esprimersi.
Il finale che come abbiamo detto lascia la bocca molto pulita è un aspetto che in generale apprezziamo molto ma qui secondo noi il finale è brevissimo, quasi inesistente di fatto il punto debole dello scotch in questione.
Perdiamo ogni tipo di romanticismo e parliamo del prezzo, 30 euro in media, questo è un assoluto punto forte, sicuramente lo compreremo di nuovo e ne consigliamo di certo l’acquisto.