Ogni tanto è divertente tornare a sedersi sui banchi di scuola, per fortuna non per qualche rognoso compito in classe di Matematica o qualche esame di Anatomia all’Università bensì per apprendere preziose nozioni sul nostro amato distillato.
I “professori” che hanno tenuto questa lectio magistralis sono: Pino Perrone, capitano della squadra di Spirit of Scotland, operatore del settore, divulgatore e grande conoscitore della materia in questione e Maurizio Cagnolati di Beija-Flor, l’importatore di Arran in Italia.
L’oggetto di questa verticale Arran sono stai i seguenti prodotti:
- Arran 7 yo 46%
- Arran 10 yo 50% Amarone Allegrini finish
- Arran Millenium 53,5%
- Arran 17 yo 46% (anteprima nazionale)
- Arran Single cask 16 yo 1998 sherry butt n.43, 51,3% (anteprima nazionale)
L’ordine in cui li abbiamo citati è stato l’ordine di degustazione scelto per la serata, ancora una volta quindi il criterio di gradazione alcolica è stata messo in secondo piano, giusto rimarcare il rischio di tale soluzione considerato che l’Amarone Allegrini Finish e il Millenium non sono rimasti affatto sottotraccia, comunque abbiamo apprezzato tale sequenza.
Pretestuoso dilungarci nella trascrizione dei nostri appunti su ogni singolo dram, azzardato persino ipotizzare una valutazione sottoforma di voto in centesimi, ( vezzo peraltro che il sapiente Pino non ama in generale ) non potendo osservare I cambiamenti relativi all’ossidazione ne potendo applicare la consueta e necessaria dovizia.
Siamo gradevolmente rimasti incuriositi da una delle due anteprime nazionali: il 17 anni 46%, riteniamo sia il migliore della serata, molto elegante, naso delicato, il sentore di mela nota di fondo della produzione Arran è presente nella sua declinazione più matura forse mela cotta.
A parte il 7 anni, prodotto base della distilleria anche gli altri sono scotch interessanti.
Cosa non ci è piaciuto?
Solo il sitema di illuminazione della sala del Teatro Ambra.
Ultime considerazioni prima di cocludere, è doveroso rimarcare il successo di pubblico, i posti erano esauriti, un aspetto non troppo scontato che fa ben sperare per il futuro, ci auguriamo che le iniziative di questo genere si moltiplichino nel panorama capitolino.
A distanza di due settimane dall’ultima volta porgiamo ancora una volta i nostri umili complimenti a tutta la squadra di Spirit of Scotland.